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Il defibrillatore è un apparecchio salvavita che rileva le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e, in caso di bisogno, eroga una scarica elettrica al cuore per ristabilirne il ritmo.
Il processo di defibrillazione, quindi, ripristina la normalità del battito cardiaco, in maniera del tutto sicura.
Da Luglio 2013 è diventato obbligatorio anche per le società sportive dotarsi di defibrillatori semiautomatici per rispondere tempestivamente nel caso in cui si verificasse un episodio di arresto cardiaco, anche se l’entrata in vigore della legge è stata prorogata a Giugno 2017.
Secondo le ricerche degli esperti, infatti, in caso di necessità un intervento immediato con un defibrillatore aumenta di ben il 30% le possibilità di avere salva la vita.
Non tutti ricordano però che per tutti i defibrillatori, anche i più semplici semi automatici, è necessario provvedere ad una periodica revisione di componenti, come le batterie e le piastre per defibrillazione.
Infatti la scarica elettrica viene trasmessa dallo strumento al paziente tramite due piastre che, nel caso dei defibrillatori semiautomatici, sono costituite da due elettrodi monouso ed adesivi ricoperti da uno spesso strato di pasta conduttrice.
Il defibrillatore genera impulsi in grado di erogare una scarica elettrica attraverso il torace. Questa scarica viene trasmessa dal macchinario al paziente, tramite due piastre (chiamate anche elettrodi). In questo modo viene depolarizzato il cuore e abolito il ritmo patologico creatosi, permettendo così la ripresa immediata di un ritmo idoneo a sostenere le funzioni vitali.
Le due piastre per defibrillazione devono essere collocate tra il II e il III spazio intercostale, rispettivamente sulla parasternale destra e sulla ascellare sinistra.
Per assicurare un utilizzo efficace del defibrillatore è di fondamentale importanza assicurarsi che le piastre del defibrillatore abbiano un’ottima adesione sulla pelle.
Il gel adesivo con cui sono ricoperte durante la loro produzione, ha scopo conduttivo oltre che adesivo. Nel tempo, però, questa pasta tende a seccarsi perdendo così le sue proprietà conduttive.
In questo caso il defibrillatore incontra dei malfunzionamenti che andrebbero a inficiare tutto il processo di defibrillazione. Con gli elettrodi in queste condizioni, la funzione salvavita diminuirà perché il defibrillatore non darà la sua scossa terapeutica ottimale.
Per questo motivo sulle piastre per defibrillazione viene sempre indicata una data di scadenza, che certifica la qualità e l’integrità degli elettrodi solo per un periodo limitato dopo la produzione. Ogni casa produttrice di piastre ha una data di conservazione diversa, che può variare dai 12 ai 60 mesi. Superato questo periodo, occorre dotarsi di nuovi elettrodi per procedere alla sostituzione di quelli scaduti.
Analogamente le batterie dei defibrillatori, che siano monouso o ricaricabili, hanno una durata massima: a fine durata vanno assolutamente cambiate altrimenti sarà inutile avere un defibrillatore.
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Tutti i defibrillatori eseguono periodicamente test di autodiagnosi per il rilevamento di eventuali problematiche alla macchina. E’ necessario comunque seguire le indicazioni del costruttore contenute nei manuali d’uso ed effettuare anche una revisione del defibrillatore nei tempi stabiliti, in modo da assicurarsi sempre il suo corretto funzionamento.
Se ci accorgiamo che il nostro defibrillatore riporta errori o se abbiamo dubbi circa il suo corretto funzionamento, ed in ogni caso almeno una volta l’anno è necessario sottoporre il defibrillatore, più ancora di ogni altro elettromedicale, a prove funzionali ed a prove di sicurezza elettrica, come previsto anche dalle norme.
Per questo tipo di prove occorre rivolgersi al produttore o ad un centro di assistenza qualificato e certificato, dotato di specifici strumenti di prova certificati, come il centro di riparazione di elettromedicali Vincal -certificato UNI EN ISO 9001:2008 e UNI CEI EN ISO 13485:2003 – dove tecnici preparati possano intervenire per risolvere tempestivamente gli errori riportati.